Robotica e progresso

Robotica e progresso. Al giorno d’oggi ormai la tecnologia è parte integrante della nostra quotidianità. La maggior parte di noi ha a che fare continuamente con smartphone, computer e programmi di vario tipo presenti su tali piattaforme, al punto tale da rendere la cosa più che normale, se non banale.

Tuttavia il fenomeno della costante espansione e del progresso tecnologico nell’ambito della robotica è un argomento che merita particolare attenzione, proprio perché sta occupando sempre più spazio nelle vite di tutti noi, già sin dalla più tenera età. Robotica e Progresso La robotica e il progrsso, scienza interdisciplinare che si occupa della progettazione di robot, dapprima orientata verso la sostituzione di ruoli da sempre propri degli esseri umani, sembra oggi essersi concentrata maggiormente sul sostenere l’uomo nelle sue attività. Trattasi nello specifico di funzioni legate alla formazione, alla ricerca e al mondo del lavoro.


Un altro campo di applicazione della robotica riguarda la Soft Robotics, ovvero l’impiego di robot con particolari strutture malleabili e morbide, capaci di adattarsi a vari contesti. L’ambito trova particolare applicazione in medicina, soprattutto nella chirurgia invasiva.

Lo scopo è quello di creare un’interazione meno violenta e irruente tra il corpo del paziente e il soft robot, rispetto alle classiche tecniche chirurgiche.

La Scuola Universitaria Superiore di Sant’Anna di Pisa, esperta nell’ambito della Soft Robotics, sottolinea come questa “non sia solo una nuova frontiera dello sviluppo tecnologico, ma un nuovo modo di avvicinarsi alla robotica scardinando le convenzioni e sfruttando un potenziale tutto nuovo per la produzione di una nuova generazione di robot capaci di sostenere l’uomo in ambienti naturali”.

Robotica e Futuro

Tuttavia Alberto Magnani in “Robot e intelligenza artificiale,  sottolinea la mancanza di uno status legislativo, delineando dunque un gap giuridico che andrebbe risanato. In particolare viene messa in luce l’assenza di una vigilanza continuativa, delle conseguenze sul mercato del lavoro e gli investimenti necessari per evitare una crisi occupazionale; un codice etico per gli ingegneri che si occupano della realizzazione di robot, e in prospettiva, il lancio di un’Agenzia europea per la robotica e l’intelligenza artificiale che sia incaricata di fornire le competenze tecniche, etiche e normative necessarie.  

A essere messa in evidenza è, inoltre, la possibilità del riconoscimento del robot come soggetto giuridico, vale a dire come individuo, sebbene artificiale, capace di intendere e di volere. Possiamo chiederci a questo punto dove condurrà lo sviluppo della robotica nei confronti dell’intelligenza emotiva.

Le emozioni, le passioni, i sentimenti, da sempre prerogative dell’essere umano, con l’avanzare della tecnologia robotica potrebbero diventare artificiali, costruite a tavolino annullando così la casualità del vivere e dei rapporti interpersonali.

Si tratta di progredire o di oltrepassare il limite? Si arriverà ad una nuova era o ad un’apocalisse?

Domande che rimangono aperte a cui, volenti o nolenti, solo il tempo saprà rispondere.

La sentenza ai posteri !

 

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